AEROPORTO

Dal blog della “Rete dei comitati per la difesa del territorio”

Sono 142 i paletti messi dalla Via. Ecco i principali

Il parere favorevole della commissione tecnica Via impone ad Enac 62 condizioni divise in altre 80 sottoprescrizioni. Oltre al rischio incidenti viene chiesta un’indagine di terzi anche sul bird strike. Su www.notiziediprato.it

Sono davvero tante le prescrizioni che la commissione tecnica Via ha condizionato al parere positivo sul progetto del nuovo aeroporto di Peretola. Per la precisione 62, molte delle quali suddivise in sotto prescrizioni, 80 in tutto, per un totale di 142 obblighi che Enac, ente proponente, dovrà rispettare se vorrà realizzare quel progetto.Come è noto, nonostante il parere risalga al 2 dicembre scorso, non è ancora stato emesso il decreto di Via e non sono stati resi pubblici né il parere né le prescrizioni. Notizie di Prato, che già negli scorsi mesi ha dato qualche importante anticipazione, ha ora letto in anteprima le 216 pagine di parere tecnico e la valanga di condizioni poste per dare il via libera alla nuova pista di Peretola. Le riportiamo in sintesi semplificando i tecnicismi. Intanto va specificato che le prescrizioni sono suddivise nelle 4 fasi in cui è programmata l’opera: la 1, entro 14 mesi; la 2, entro 3 mesi; la 3, entro il 2023 e la 4 entro il 2029.
Il lungo elenco di ‘doveri’ inizia con la costituzione di un osservatorio ambientale che dovrà armonizzare l’intervento nel contesto in cui si inserisce, verificare l’attuazione delle compensazioni ambientali e minimizzare la sovrapposizione degli impatti di altre opere vicine, in particolare sul l’atmosfera. L’organismo sarà composto dal Mattm, dal Mibact, dal Mit, dalla Regione, da Arpa, dai Comuni di Firenze, Sesto e Campi, da Enac e da Toscana Aeroporti. L’opera dovrà dotarsi di un sistema di gestione ambientale certificato Iso 14001 è registrato Emas. Le prescrizioni 3 e 4 sono state già anticipate da Notizie di Prato (LEGGI) e sono forse le più pesanti per Enac che infatti ha richiesto alla commissione una sorta di ulteriore chiarimento che i comitati contrari al progetto definiscono illegittimo perchè Enac, per ottenere un nuovo pronunciamento, avrebbe dovuto ritirare e ripresentare nuovamente il progetto.
Tali obblighi coinvolgono Prato da vicino perché riguardano il rischio di incidente aereo su cui è necessario uno studio redatto da un soggetto terzo pubblico con esperienza. In tale piano dovrà essere evidenziata la presenza di stabilimenti classificati dalla Direttiva Seveso ad alto rischio di incidente rilevante. C’è la Toscochimica al Macrolotto 2 che si trova proprio sulla rotta di atterraggio (e di decollo) della nuova pista. Sono previsti particolari piani d’intervento durante il cantiere in caso di emergenza ambientale e piste ciclabili di connessione tra Sesto e Osmannoro.Altro capitolo ‘delicato’ è quello delle rocce e terre di scavo. La prescrizioni è la 8 divisa in 5 sotto classi. La quantità di terra da muovere è enorme, 3milioni di mc. È condizione necessaria presentare al Mattm, prima dell’avvio dei lavori, un’accurata descrizione dei cantieri specificando la compresenza di altri cantieri per opere diverse nelle vicinanze, la relazione e il piano ambientale di cantierizzazione e la relazione su terre, rocce di scavo e altro materiale. Numerose le prescrizioni sul fronte atmosfera,dalla 11 alla 16 con più sotto classi. Viene richiesto un costante monitoraggio in ogni fase e stagione con centraline, fisse o mobili. Dovrà essere adottato un protocollo operativo con la Regione per individuare azioni da attuare per ridurre le emissioni di inquinanti e predisporre una gerarchia di interventi urgenti in caso di dati allarmanti. Nel caso previste anche limitazioni all’attività aeroportuale fino al rientro nei limiti. Impostazione simile anche per il contrasto al rumore a cui sono dedicate una decina di prescrizioni con numerose sotto classi. Delicatissimo l’assetto idrogeologico analizzato dalla 28esima alla 35esima prescrizione con una valanga di sub a conferma dell’estrema fragilità del quadro. Principe dei problemi è lo spostamento del Fosso Reale per fare spazio alla pista che comporta un effetto domino sulle altre aree, anche a pericolosità idraulica elevata. Da specificare quindi termini e mitigazioni della deviazione del corso d’acqua che dovrebbe passare sotto la A11 e su cui il Genio civile di Bacino Arno Toscana Centro ha richiesto più di un chiarimento. Tale progettazione dovrà essere sottoposta ad approvazione prima dell’inizio dei lavori. Da definire anche lo spostamento degli specchi d’acqua che interferiscono con l’intervento tra cui il lago di Peretola, le casse di laminazione e le vasche di compenso per la sicurezza idraulica di tutta l’area. La presenza dei laghetti delle oasi faunistiche è direttamente collegata alla prescrizione numero 46 sul bird strike. Nella zona infatti sono presenti numerosi specie, soprattutto di volatili. Il rischio incidente è quindi altissimo. Per questo i tecnici Via ‘sollevano’nuovamente Enac dal compito e chiedono l’analisi del rischio a un soggetto terzo indipendente, proprio come fatto per il rischio incidente rilevante-direttiva Seveso. Tale documentazione è propedeutica all’inizio della fase 1. La flora e la fauna della zona che sarà oggetto del nuovo aeroporto, sono tutelate da moltissime prescrizioni con misure di compensazione nelle 4 aree: Il Piano, Il Prataccio, Santa Croce e Mollaia che dovranno avere i requisiti richiesti per diventare nuove aree Sic. Infine i tecnici del ministero investono arpat e Enac di tenerli costantemente aggiornati su monitoraggi e sui provvedimenti da adottare prima, dopo e durante l’opera.
Le prescrizioni sono tante e tali che per qualcuno rappresentano una bocciatura dell’opera nascosta da un parere positivo. Che sia forse per questo che a sei mesi dalla sua deliberazione, il ministero non ha ancora rilasciato il decreto di Via?

Quando promettere non costa NULLA.!!! Nuova Direttiva Ambiente UE 52 – 2014

Non vogliamo disturbare “”l’eccitazione del Sindaco Nardella”” esternata questa mattina a tutti i media, circa il recepimento della Direttiva UE 52-2014 sulle nuove procedure di VIA ma vogliamo solamente far notare in maniera sommessa quanto segue;

a) Lo schema di decreto qui allegato nella nola parte introduttiva consta di ben 117 pagine ( qui ne pubblichiamo 10 per questione di spazio) a fronte della nuova direttiva 52/2014 che naturalmente sostituisce quella vecchia 92/2011.

b) Se Nardella avesse letto TUTTE le carte avrebbe visto che il Decreto Legge  (da essere convertito in legge) non rispetta i criteri della Nuova Direttiva 52/2014 che è più stringente e protettiva dell’ambiente, che obbliga al “processo partecipativo” , e quindi al coinvolgimento attivo nelle scelte della popolazione che dovrà subire le opere.

c) Cosa che la bozza di DL non recepisce, anzi ostacola tale processo, quindi probabilmente costituzionalmente illegittimo, sicuramente sotto procedura di infrazione per errato recepimento direttiva, con possibilità di ricorso alla Corte di Giustizia UE.

d) D’altra parte se per una direttiva chiara diretta e sintetica di appena 18 pagine, si ” stravolgono i testi, intortandoli di parole e di richiami, dove la sola prefazione consta di ben 117 pagine sarebbe più che sufficiente, mentre saranno necessari allegati dispositivi e circolari e/o decreti attuativi, ……….si dimostra come e quanto si voglia insabbiare i principi per aver mano libera per disporre dei territori e delle decisioni in maniera unilaterale.!!  Chissà se la Commissione UE/il Parlamento UE e la Corte di Giustizia UE accetteranno questa interpretazione “stravagante e dal mio punto di vista pure illegittima”

Schema Decreto –  VIA-VAS Direttiva 2014-52-EU Modifica Prec. Direttive, con apppunti

Pressing sul sindaco di Prato che non prende iniziativa

08.06.2017 h 19:21 da NOTIZIE DI PRATO

Peretola, Comitati e 5 Stelle in pressing su Biffoni: “Solleciti il ministero. Non subisca le imposizioni di terzi”

Non è ancora arrivata la firma del sindaco di Firenze, Dario Nardella, sulla lettera di sollecito del tavolo della Piana al ministero per chiedere la pubblicazione del parere e del decreto Via
Peretola, Comitati e 5 Stelle in pressing su Biffoni: "Solleciti il ministero. Non subisca le imposizioni di terzi"

Dopo 180 giorni dalla sua approvazione non è ancora stato pubblicato il parere positivo della commissione tecnica ministeriale Via sul progetto di ampliamento dell’aeroporto di Firenze che contiene ben 142 prescrizioni. Così come da altrettanto tempo si attende il decreto Via basato su quella relazione. I sindaci dei Comuni della Piana, coordinati da quello di Prato, Matteo Biffoni, avrebbero dovuto inviare una lettera di sollecito al ministro Galletti, ma ad oggi, giovedì 8 giugno, non è ancora partita perché manca la firma del sindaco di Firenze Dario Nardella come reso noto due settimane fa da Notizie di Prato .

Sul mancato invio del sollecito il Movimento 5 Stelle aveva presentato una mozione discussa nel Consiglio dello scorso 1° giugno: “Durante il dibattito abbiamo proposto al sindaco di inviare comunque la lettera firmata dai sindaci della Piana entro lunedì 5 giugno 2017, così da dare un messaggio sia a Nardella che al Ministro.- spiega il consigliere pentastellato Gabriele Capasso – Il PD compatto, la lista Biffoni per Prato e perfino la consigliera Roberta Lombardi, che aveva dichiarato di dimettersi dal PD, hanno votato contro”.

Il coordinamento dei comitati contrari al progetto e l’associazione Vas Vita Ambiente e Salute sono sul piede di guerra contro Biffoni: “Ci meravigliamo come il Pd tenga un sindaco come questo che non sa prendere soluzioni autonome. – afferma Gianfranco Ciulli, portavoce dei due soggetti – E’ chiaro che è un soggetto che subisce le imposizioni politiche di terzi senza mai portare a termine l’impegno preso con i cittadini e con gli altri sindaci del tavolo. Tempo fa criticò alcuni di loro che di loro iniziativa avevano inviato una diffida al governo definendolo uno sgarbo istituzionale. Gli chiediamo se non sia uno sgarbo istituzionale anche tenere gli stessi sindaci all’oscuro del ritardo nell’invio di sollecito da un mese”.

Il coordinamento dei comitati si è mosso per proprio conto per chiedere copia del parere tecnico Via con le 142 prescrizioni approvato il 2 dicembre 2016. Ne è nata un’odissea burocratica. Lo ha fatto a marzo inoltrando la richiesta di accesso agli atti al ministero dell’Ambiente. Il coordinatore, ingegnere Antonio Venditti, ha rimandato di 30 giorni per poter nel frattempo perfezionare il provvedimento di Via. Che non è arrivato. I primi di maggio, quindi, il coordinamento ha quindi segnalato l’inadempienza al dipartimento per il coordinamento amministrativo della presidenza del Consiglio dei ministri che per tutta risposta ha sospeso la decisione chiedendo a Ciulli di definire meglio il suo ruolo di portavoce e a che titolo chiedeva copia degli atti. Nel frattempo Venditti ha preso altro tempo, 60 giorni a partire dalla fine di maggio. Tempo ritenuto congruo per l’emanazione del decreto di Via. Tale risposta non è piaciuta ovviamente al coordinamento dei comitati che due giorni dopo, il 31 maggio, ha fatto una nuova richiesta di accesso agli atti al ministero dell’ambiente e alla commissione accesso ai documenti amministrativi del Consiglio dei ministri. Tale richiesta è mandata per conoscenza anche alle procure di Roma, Firenze e Potenza. Oltre a far presente che il parere della commissione tecnica Via con le 142 prescrizioni non sono più riservate perchè conosciute al proponente, cioè Enac e Toscana Aeroporti, Ciulli aggiunge un’altra richiesta: “Ci risulta che Enac abbia presentato una nuova istanza per chiedere la modifica del quadro prescrittivo che accompagna il parere Via. – afferma Ciulli- Sarebbe una procedura apodittica e illegittima perchè per ottenere un nuovo parere il proponente dovrebbe ritirare e ripresentare il progetto e non certo chiedere alla commissione di modificare quanto già stabilito. Per questo vogliamo copia dell’istanza avanzata da Enac sottolineando che il ministero dell’Ambiente non ha mai fornito all’opinione pubblica alcuna delucidazione sulla rilevanza dei nuovi atti e dei nuovi documenti presentati da Enac. Si richiedono tali atti ai fini della riapertura dei termini per la presentazione delle osservazioni e per garantire la piena partecipazione del pubblico al procedimento”. Su tale nuova richiesta è stato chiamato a difesa l’intervento del difensore civico regionale. Chissà se il ministero prenderà altro tempo: “E’ chiaro – conclude Ciulli – che si cerca di nascondere la difficoltà di trovare la legittimità normativa per rivedere il parere Via già approvato. 180 giorni di attesa sono una tempistica senza precedenti nel nostro Paese”.
E.B.

Coordinamento Comitati ed Associazioni per la Salute della Piana