La Mercafir, lo Stadio, l’Aeroporto e le divergenze parallele
La possibilità di realizzare a Firenze, attraverso un’articolata triangolazione,Mercafir, stadio ed aeroporto è tuttora argomento di riflessione, ma più che altro, è opportuno ricordare, è obiettivo prioritario nell’agenda di governo del Sindaco PD Dario Nardella, al quale, anche su questi temi, passò il testimone Renzi prima di
andare a Roma a curare i mali del paese.
Che sul discusso rapporto territoriale tra queste tre grandi opere si siano spesso pronunciati i Comitati contrari (quelli che per alcuni sono i sostenitori del no sempre e a qualsiasi cosa) non fa più notizia, visto anche l’intenso battage denigratorio di certa stampa “allineata”, sistematicamente intenta a screditare le ragioni dei contrari.
Fanno invece notizia le seguenti affermazioni uscite ieri sul sito violanews.com: “… In comune ci si aspetta che la Mercafir la costruisca la Fiorentina, invece è un compito dell’amministrazione comunale. …. Siccome non possiamo prendere in giro i tifosi, di stadio ne riparleremo quando verrà costruita la nuova Mercafir a Castello.”
Quello che più sorprende è che queste dichiarazioni siano a firma di Eugenio Giani,
Presidente PD del Consiglio regionale, notoriamente legato agli ambienti sportivi che costituiscono – da oltre trent’anni – il suo bacino di voti.
Che Giani non abbia alcuna intenzione di mettersi contro i propri elettori è del tutto evidente, come è evidente che queste uscite ad effetto siano le prime “defezioni” di peso, i primi “distinguo” inequivocabili rispetto alle incrollabili certezze di Nardella e
del suo entourage.
La cosa che più meraviglia (ma poi, per come vanno le cose a livello nazionale, forse nemmeno più di tanto) è che ora la contrapposizione è tutta dentro il partito democratico, e la conferma viene anche dalle dichiarazioni del Sindaco PD di Prato e dal segretario provinciale PD sempre di Prato, che hanno preso le prime timide distanze dal progetto del nuovo aeroporto di Firenze, visti i contenuti delle 142
prescrizioni del Parere di VIA.
Mi viene da pensare che probabilmente non è finita, e che forse, per pura convenienza, ad abbandonare il carro del vincitore (che si diceva carico di doni per i
fiorentini) prima che esso vada a sbattere contro il muro di superficialità con cui l’argomento è stato trattato in questi anni, saranno in parecchi, anche tra quelli che su queste opere hanno firmato atti di rilevanza pianificatoria di livello regionale.
Siccome mi sembra che dalle “convergenze parallele” di Aldo Moro a Firenze nel congresso della DC del 1959, si sia passati alle “divergenze parallele” di Eugenio Giani su una rivista per tifosi della “viola” nel 2017, mi viene da sottolineare che per
descrivere l’evoluzione della nostra classe politica negli ultimi cinquant’anni, ci si potrebbe appellare al famoso adagio: chi va per questi mari, questi pesci piglia.
Sia però chiaro che, per giustizia, l’eventuale fallimento di un obiettivo quale quello di realizzare la Mercafir in coordinamento con lo stadio e l’aeroporto, obiettivo da tutti definito strategico, dovrà avere paternità, così come dovranno comparire i
nomi di tutti coloro che avranno avuto il merito di studiare, approfondire, segnalare e denunciare le carenze, le storture, le imprecisioni e le sottovalutazioni che hanno accompagnato il percorso amministrativo avviato per queste opere.
Di tutto questo, se vorrà riacquistare un minimo di credibilità, la stampa dovrà farsene carico.
Arch. Fabio Zita