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Comunicato Stampa >>> Inceneritore di Firenze – Case Passerini

Da: CCSP Po & Pt
Data invio: ‎sabato‎ ‎23‎ ‎luglio‎ ‎2016 ‎11‎:‎58
A: Ansa Fi Stefano Fabbri, redazione@gonews.it, Greenreport-Livorno A. Farulli, L’Altra Citta Firenze, La Nazione Fi Redazione, Rai 3 Redazione, segreteria-firenze@repubblica.it, redazione@stamptoscana.it, Il Fatto Quotidiano Firenze, Il Fatto Quotidiano Firenze, Toscana Oggi Regione, Tutta Firenze, TuttoSesto, PianaNotizie::Redazione
Cc: Gruppo Coordinam. PianaSana. org, Piana Sana, Susy Mamme No Inc., gruppodilavoropiana@googlegroups.com, sindaco@comune.fi.it, Comune Campi B. Emiliano Fossi, sindaco@comune.calenzano.fi.it, sindaco@comune.sesto-fiorentino.fi.it, quadrifoglio@quadrifoglio.org, segreteriasindaco@comune.lastra-a-signa.fi.it, sindaco@comune.signa.fi.it

Comunicato Stampa

INCENERITORE DI FIRENZE / CASE PASSERINI

Con preghiera di pubblicazione

 

I Cittadini della Piana prendono atto delle dichiarazioni delle Società proponenti ed interessate all’ Impianto, rese pubbliche durante queste settimane a seguito della decisione del TAR di rimandare la trattazione dei Ricorsi e quindi di procedere con il lavori nonostante i ricorsi pendenti, registrando quindi queste gravi dichiarazioni facciamo presente quanto segue;

Al di là degli atti, che il Sindaco di Sesto F.no Lorenzo Falchi produrrà come risposta a tale decisione ed azione, nel momento in cui ci fosse effettivamente l’inizio dei lavori, un secondo dopo, provvederemo nelle competenti sedi, notificando anche la Procura presso la Corte dei Conti tali azioni, infatti, come le Società sanno bene, essendo le stesse anche a capitale misto-pubblico hanno comunque ulteriori obblighi di valutazione e di merito a cui dover ottemperare.

Quindi, qualora si procedesse irregolarmente e/o mettendo a rischio denaro pubblico visto che sicuramente la questione  –qualunque sia il risultato del TAR – la parte eventualmente soccombente impugnerà al Consiglio di Stato, si potrebbero riscontrare danni e/o maggiori costi di demolizione se i lavori fossero poi definitivamente bloccati, dovendo rispondere dei costi a causa di “precipitose decisioni” tese all’ inizio dell’opera con la mera (noi presumiamo temeraria) speranza che una volta iniziato, non si possa mai tornare indietro.!

Eventualità di cui potrebbero anche rispondere all’Erario.

Allo stesso modo invitiamo i Sindaci comproprietari della “municipalizzata” a raffreddare i “bollenti spiriti dei propri dipendenti” visto che i Primi Cittadini anch’essi sono tutori del denaro pubblico, potrebbero essere poi chiamati in causa per improvvide e/o incaute autorizzazioni affidate “ai propri accaldati dipendenti” perché potrebbero generare inutili spese di risorse pubbliche.

In ultimo visto la ferma presa di posizione della FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini dei Medici) circa il comportamento deontologico derivante dal loro Codice Deontologico, verranno approfonditamente valutate le modalità con cui sono passate le determinazioni verbalizzate nelle conferenze dei servizi, a fronte delle quali è stata poi concessa l’Autorizzazione AIA, considerato che dal nostro punto di vista, non poteva essere concessa in assenza di dati ambientali-sanitari aggiornati come previsto dalla Sentenza 163/2015 dello stesso Consiglio di Stato.

Questo nonostante ci siano i soliti portatori di acqua che senza mai farsi mancare una occasione riaffermano pubblicamente, che è tutto OK e che le autorizzazioni VIS/VIA/AIA sono state concesse, senza però mai specificare, che forse non sono “in conformità” alle prescrizioni previste della sentenza sopra citata.

Parametri sanitari aggiornati che al li la di quello che mediaticamente si vorrebbe far credere per Firenze e la Piana non esistono visto che, come pure le Procure ben conoscono, sono già 2 anni che li richiediamo a tutti i livelli, senza avere risposte.!!!

Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

Mamme No Inceneritore

Assemblea per la Piana Contro le Nocività

Comitato No Aeroporto Campi Bisenzio

Comitato No Aeroporto Sesto Fiorentino

Comitato No Aeroporto Prato e Provincia

Comitato Mente Locale della Piana Fiorentina – Campi Bisenzio

Comitato Ambientale di Casale (Prato)

Comitato Difendiamo la Nostra Salute Prato Sud

Comitato Oltre Carmignano – Poggio a Caiano

Comitato per la Chiusura Inceneritore di Montale

VAS Vita Ambiente Salute ONLUS – Prato

l’Associazione Acqua Bene Comune di Pistoia e Valdinievole

l’Alleanza dei Beni Comuni di Pistoia.

Acqua …..all’Amianto

Coordinamento dei Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia
Via G. Rodari, 14/16 Loc. Paperino –  59100 Prato (Po)
Em@il :  ccsp.po.pt@gmail.com  & Certified Em@il:  ccsp.po.pt@pec.it
Website: www.pianasana.org     fb: Ccsp Po-Pt
Prato, 10 marzo 2016

Comunicato Stampa

Prendiamo atto delle dichiarazioni odierne dell’Ufficio Stampa USL Toscana Centro ma dobbiamo tuttavia rimarcare che a quanto ci risulta quello non è il Parere aggiornato dell’ ISS, ma il memorandum/linee guida dello stesso ISS ritenuto valido anche se visto l’età oramai obsoleto.

In data 15 Gennaio 2016 abbiamo formalmente richiesto all’ISS con copia lo stesso Ministro Lorenzin, l’UE, la Regione ed altri soggetti Istituzionali, contestando proprio le stesse obsolete Linee Guida chiamando quindi l’ISS ad esprimersi in maniera chiara e definitiva sulla possibile correlazione anche per ingestione in virtù delle nuove valutazioni scientifiche.  Ad oggi nessuna risposta ufficiale è arrivata.!

Non è certamente questa la sede per una confutazione sanitario-scientifica, tuttavia vogliamo evidenziare come i limiti richiamati nel comunicato USL  ovvero “i limiti Epa di 7 milioni di fibre/litro” sono a nostro parere limiti vecchi ed obsoleti, riferiti a campionamenti del 1987/1993 nei soli Stati della Pennsylvania e Louisiana, assunti come basici di valutazione e sempre aggiornati/avallati via via, a quanto ci risulta senza nessuna nuova valutazione ed asseverazione sanitario-scientifica. Precisiamo poi che lo studio EPA chiarisce le modalità di monitoraggio evidenziando il “controllo della corrosione dei tubi, quindi sul deperimento da esercizio.” quindi difforme da rotture.!

 

Inoltre per quanto attiene alle valutazioni dell’ISS,  attesta che “non ritiene che, allo stato, sussistano i requisiti di necessità per indicare un valore di parametro per l’amianto nelle acque destinate a consumo ai sensi dell’art. 11(1) b, “   a nostro modesto parere evidenziamo invece come NON sia possibile oggi “professionalmente e deontologicamente” voler fissare un limite di tolleranza per un cancerogenico certo.

Tuttavia dalle nostre limitate conoscenze ed approfondimenti risulterebbe che tale “enunciazioni” sarebbero riconducibili al  D.Lgs 31/01 e  smi in recepimento della direttiva 98/83/CE, in particolare all’ Art. 4(2)a di tale Dlgs di ben 15 anni orsono.

Lo stesso si basa su valutazioni “ponderate valutazioni scientifiche-sanitarie” con studi presumiamo di almeno 2/3/4 anni antecedente tale emanazione, possiamo dedurre che le valutazioni di cui al Dlgs, si basano su verifiche di ben 4 lustri fa.

Lo stesso articolato statuisce che “ la presenza di fibre di amianto nella rete idrica dell’acqua potrebbe essere riconducibile alle tubature di cemento-amianto (anche se in Toscana ne abbiamo anche di più vecchie in eternit) all’aggressività dell’acqua ed al danneggiamento delle tubature”

E’ palese perciò che il nostro caso si conformi nell’ultima enunciazione, ovvero in presenza di crettatura e/o rottura delle tubazioni per le quali ci risulta tuttavia impossibile calcolare la quantità di rilascio fibre e la loro valutazione sia “in peso, come lunghezza e spessore e quantità” come lo stesso Dlgs menziona.

Perciò sulla base delle documentazioni oggi disponibili o ci vengono date “certificazioni scientifiche aggiornate che permettano di escludere in maniera inequivocabile la presenza di rischi e correlazioni per la Salute,” oppure in via transitoria oltre che con una buona dose di buon senso, finché l’ISS, il Governo e forse l’UE non si esprimeranno definitivamente sulla materia non possiamo che reiterare la richiesta di applicazione del Principio di Precauzione già richiamato dall’ ODM di Pistoia.

Inoltre auspichiamo di interloquire in maniera diversa e non a mezzo di Comunicati Stampa, dove noi Cittadini (in questo caso il CCSP estensore delle missive) se esterniamo qualcosa a mezzo stampa pur legittimati dalla “necessità di conoscere” veniamo quasi diffamati come “i fautori” di allarmi pubblici ingiustificati, mentre invece se l’organo pubblico che ha l’ ”obbligo di risposta”  si astiene e/o addirittura omette, va tutto bene.

Vogliamo rimarcare come la presa di posizione di ODM Pistoia è avvenuta a seguito di nostre precise richieste di chiarimento veicolate a tutti gli Organi Competenti, Sindaco, ASL PT, etc.etc., a fronte delle quali il solo Ordine dei Medici ci ha prontamente risposto, quindi proprio per non allarmare inutilmente i cittadini vediamo di rispondere alle “Istanze degli stessi” con documenti “corretti ed aggiornati” con argomentazioni di sostanza a confutazione delle nostre tesi.

Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

La Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze dice NO al nuovo aeroporto di Peretola. Intervista a Ciulli

Al Seminario organizzato il 9 febbraio scorso in Borgo de’Greci erano stati invitati tutti i soggetti a vario titolo interessati alla nuova pista , ma …..i proponenti non si sono presentati . Segno che il confronto non piace. Forse perché hanno molto da nascondere e preferiscono organizzare le sceneggiate agli stand di piazza della Repubblica senza contraddittorio !

La CGIL ha detto un secco NO a questa opera costosissima ( 1 miliardo di € ?) , dannosa e pericolosa , rigettando il confuso slogan di Toscana Aeroporti ed Enac sui posti di lavoro.

Ecco gli invitati:

il Presidente del Nucleo di Valutazione per l’Impatto Ambientale – Regione Toscana,il Magnifico Rettore dell’università degli studi di Firenze,il Presidente ENAC, il Presidente Adf (Toscana Aeroporti), i rappresentanti degli RSU del polo scientifico – Sesto F.no, il Comune di Sesto Fiorentino, il Comune di Calenzano, il Comune di Firenze, il Comune di Campi Bisenzio, il Presidente Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, il Responsabile VIA_VAS – ARPAT, ASL 10 Firenze, USL 4 Prato; Coordina:  Bahram Asghari – Coordinatore “Democrazia e Lavoro”-CGIL Firenze Introduce:  Paola Galgani – Segretario CdLM – CGIL Firenze Intervengono: Nicola Nicolosi – Coordinatore nazionale “Democrazia e Lavoro” – CGIL Fabrizio Solari – Segretario nazionale CGIL

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2016/02/01/futuro-dellaeroporto-un-incontro-al-salone-di-vittorio-alla-cgil-con-i-vari-soggetti-interessati/
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L’intervista a Ciulli Gianfranco , Coordinatore dei Comitati e Associazioni contro l’aeroporto

Ciulli dopo il seminario della Cgil FI

Nuova multa in vista per gli inceneritori ,da parte dell’Unione Europea

INCENERITORI, NUOVA MULTA UE IN VISTA!

inceneritori-640x300PIANA FIORENTINA. L’Italia potrebbe essere sottoposta ad una nuova procedura di infrazione riguardante gli inceneritori per non aver ottemperato all’adeguamento della propria normativa di classificazione secondo le norme europee. Si prospetta quindi una nuova multa da pagare coi soldi di tutti: una multa che potrebbe arrivare per aver fatto l’ennesimo favore ai signori delle multi-utility dei rifiuti.

Ho avuto notizia di questa possibile procedura di infrazione direttamente dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, che ha risposto ad una mia lettera di interessamento.

La questione è questa: alla fine del 2014 l’Europa ha comunicato al Governo italiano che i parametri per classificare gli inceneritori di rifiuti come valorizzatori di energia (da D10-smaltimento-a R1-recupero) non erano conformi a quelli della Direttiva europea. L’Italia aveva stabilito tali parametri per Decreto nel 2013: con questi calcoli divergenti il Paese s’era assicurato un ”illecito vantaggio” competitivo rispetto agli altri inceneritori europei. In seguito a tale comunicazione Ue l’Italia avrebbe dovuto, nei primi mesi del 2015, abrogare quel Decreto e sostituirlo o modificarlo, adeguando le formule a quelle europee pena, appunto, l’attivazione di procedura d’infrazione.

Nonostante le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Galletti, in pieno stile-annuncio, il Governo non ha fatto niente di tutto ciò e, anzi, con l’Art 35 del D.L. (il famigerato “Sblocca Italia”) ha consentito i cambi di classificazione degli inceneritori in modo non rispettoso delle direttive, in particolare dell’articolo 3.15 dell’Allegato II alla Direttiva Rifiuti del 2008.

Il fatto non è puramente di letteratura: per l’inceneritore di Forlì si tratterebbe di passare da 120.000 tonnellate l’anno di rifiuti a 180.000, ed aprire alle più svariate possibilità per quanto concerne la provenienza dei rifiuti. Si tratta di una modifica che pesa sulla qualità dell’aria, e quindi sulla vita delle persone. Ovviamente speriamo che questa segnalazione aiuti a sollevare il caso, e che si sia ancora in tempo a modificare la legge italiana per adeguarla a quella europea, evitando quindi la procedura di infrazione e i conseguenti esborsi per i nostri contribuenti.

La risposta della CE (il nome del DG è stato sostituito da X)

 On Behalf of Mr Ion CXXXXXX

 Dear Mr Affronte,
I would like to inform you that, the investigation you mention, i.e. EU-Pilot 5714/13/ENVI, is still pending. The Commission has worked with the Member States to define the parameters foreseen in Annex II to Directive 2008/98/EC in order to consider a climate correction factor as specified in Article 38(1) of Directive 2008/98/EC. Consequently these parameters should be adopted in the form of a Commission Directive in the coming period. The Italian authorities will have to modify Ministerial Decree of 7.8.2013 so as to make it compatible with the new provisions once they are adopted, otherwise an infringement procedure could be opened by the Commission.

Best regards,
Ion CXXXXX
EUROPEAN COMMISSION
DIRECTORATE-GENERAL FOR ENVIRONMENT
Directorate D – Implementation, Governance & Semester
ENV.D.2 – Enforcement, Cohesion Policy & European Semester, Cluster 2


Ufficiale, infrazione ad un passo per gli inceneritori

È arrivata proprio ora la risposta ufficiale alla nostra interrogazione prioritaria sulla questione legata agli inceneritori (se non la ricordate, cliccate qui) e il Commissario Karmenu Vella conferma quanto anticipatoci in via informale lo scorso mese dalla Direzione Generale Ambiente: l’Italia s’è impegnata a modificare il fattore di correzione climatico della formula di efficienza energetica, o verrà aperta nei nostri confronti una procedura di infrazione. La procedura porterà ad una multa, la cui consistenza la Commissione oggi non è in grado di stabilire.

Le tempistiche sono ristrette: a breve la Commissione pubblicherà una direttiva cui attenersi per il fattore di correzione. ”Se non dovesse adeguarvisi, l’Italia entrerebbe in infrazione”. Ricordiamo che i vari Governi che si sono succeduti da tre anni a questa parte stanno facendo di tutti per farci multare: alla fine del 2014 l’Europa ha comunicato al Governo italiano che il correttivo climatico applicato per classificare gli inceneritori di rifiuti come valorizzatori di energia (da D10-smaltimento-a R1-recupero) non erano conformi a quelli della Direttiva europea.

L’Italia aveva stabilito tali parametri per Decreto nel 2013: con questi calcoli divergenti il Paese s’era assicurato un illecito vantaggio competitivo rispetto agli altri inceneritori europei. In seguito a tale comunicazione Ue l’Italia avrebbe dovuto, nei primi mesi del 2015, abrogare quel Decreto e sostituirlo o modificarlo, adeguando le formule a quelle europee pena, appunto, l’attivazione di procedura d’infrazione.

Nonostante le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Galletti, in pieno stile-annuncio, il Governo non ha fatto niente di tutto ciò e, anzi, con l’Art 35 del D.L. (il famigerato “Sblocca Italia”) ha consentito i cambi di classificazione degli inceneritori in modo non rispettoso delle direttive, in particolare dell’articolo 3.15 dell’Allegato II alla Direttiva Rifiuti del 2008. Questo ha aperto, da parte dei gestori, la caccia all’aumento del tonnellaggio da bruciare per approfittare di questa imperfezione normativa.

“Gli inceneritori di Uguzzolo e di Forlì, gestiti da Iren ed Hera, hanno già chiesto l’avvio delle procedure di Via per poter importare rifiuti”. Decine di migliaia di tonnellate pronte ad inquinare la nostra aria e attentare alla salute dei cittadini. Per manifestare la nostra netta contrarietà a queste richieste assurde, vi ricordo che saremo l’11 luglio a Parma al corteo #NessunDorma convocato dal Sindaco Federico Pizzarotti. Parma è un caso emblematico, ma in tutta Italia è giusto opporsi a queste richieste, tanto più che la normativa sta per cambiare.

Gianfranco Ciulli Portavoce
Coordinamento Comitati
per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

www.pianasana.org