Toscana Aeroporti snobba l’area pratese . Perché il sindaco Biffoni si rifiutò di ricorrere al TAR quando era in tempo ?
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Troppe lacune nel Masterplan per l’aeroporto
Si è concluso il percorso di informazione sul nuovo aeroporto .
Non era un percorso partecipativo secondo la legge regionale .
19 aprile NAZ FI. «Aeroporto parliamone» Verdetto delle assemblee «Masterplan da rivedere»
Da l’Espresso . Fate largo all’Aeroporto
Il presidente del Comitato No Aeroporto di Prato chiede la sospensione del membro referente della commissione VIA
Conferenza di Francoforte sui danni da rumore sull’apprendimento dei bambini a scuola
Appello all’unità alle elezioni comunali di Sesto Fiorentino
Con l’approssimarsi delle elezioni amministrative nel Comune di Sesto Fiorentino il Coordinamento Comitati /Associazioni per la Salute della Piana di Prato e Pistoia fa appello all’unità delle forze politiche e/o movimenti contrari, senza se e senza ma, allo “scempio della Piana metropolitana” attraverso la realizzazione dell’Inceneritore di Case Passerini e del Nuovo Aeroporto di Firenze. Le suddette forze politiche diano prova di responsabilità con “unità di intenti” a tutela e salvaguardia della salute pubblica. Non sta a noi decidere se attraverso accordi programmatici o altro, ma percepiamo la necessità di UN candidato unico a Sindaco di Sesto, Città proprietaria dei terreni sui quali tali opere andranno a produrre inquinamento e disagi sia per i lavoratori/studenti e residenti. Occorre superare dannose frammentazioni e cercare la massima unità possibile e per questo chiediamo fin da ora un confronto immediato da realizzare il prima possibile, anche nei prossimi giorni, congiunto con tutte le forze politiche che hanno nel loro programma il NO a queste due infrastrutture e valide e sostenibili alternative.
Elenco Aderenti:
Coordinamento Comitati / Associazioni contro il Nuovo Aeroporto di Firenze
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia
Comitato No Aeroporto Prato e Provincia
Comitato No Aeroporto Campi Bisenzio
Associazione VAS – Vita Ambiente Salute
Medicina Democratica sez. Pietro Mirabelli Firenze
Associazione Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio
Comitato Per la Chiusura Inceneritore di Montale
Comitato Prato Sud No Inceneritore Baciacavallo
Associazione Rumors
Comitato Ambientale di Casale
Comitato Mente Locale della Piana
Comitato Oltre Carmignano e Poggio a Caiano
CCC Coordinamento Comitati dei Cittadini di Prato
Il Presidente dell’Enac , la Regione e il TAV a Firenze
COMUNICATO STAMPA – Sconcerto per i comunicati stampa della Regione Toscana dopo l’audizione in Quarta Commissione del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone
Al contrario le testimonianze di chi ha partecipato dicono che Cantone ha ribadito alcune critiche radicali che gli oppositori a questa opera avevano fatto da tempo:
- che la figura del General Contractor è criminogena; questa è al centro delle modalità dell’assegnazione dei lavori della linea TAV fiorentina, ha prodotto due inchieste che la maggioranza in Regione sembra voler rimuovere dalla memoria
- che le “grandi incompiute” in Italia dipendono proprio dagli errori fatti in fase autorizzativa e progettuale, cosa di cui il Passante fiorentino è esempio magistrale
- che la VIA (valutazione di impatto ambientale) sul progetto andrebbe rifatta, cosa che i comitati dicono da innumerevoli anni
- che è totalmente mancato un processo partecipativo per la scelta di questo progetto, imposto alla cittadinanza e in seguito tenuto in semiclandestinità per quasi un decennio
- che, sempre secondo Cantone, le terre di scavo prodotte dalla fresa sono “inequivocabilmente rifiuti”. Questo particolare stride sinistramente con le dichiarazioni dell’AD di RFI Maurizio Gentile che parla di prossimo pronunciamento favorevole del Ministero dei Beni Ambientali; forse le maglie allargate dallo Sblocca Italia trasformeranno i rifiuti in caramelle?
- che la Corte dei Conti avrebbe avviato una inchiesta per danno erariale a seguito dell’aumento vertiginoso dei costi
Su questi argomenti la Regione tace accuratamente e si nasconde dietro un accordo con l’ANAC che ha più elementi propagandistici che di sostanza se, contemporaneamente, non si ha il coraggio per intervenire sulla cancrena rappresentata da opere come il Passante TAV.
Il Comitato stigmatizza anche la segretezza con cui vengono svolte queste audizioni; non solo non è stato possibile partecipare alla seduta, ma non è stato nemmeno concesso lo streaming video. Chi interessato dovrà attendere settimane che la trascrizione della seduta sia pronta. Queste ultime forse sono cose minime, ma inequivocabile segno di poca trasparenza, di poco rispetto per chi intende partecipare alla vita politica, probabilmente di timore che possano emergere particolari imbarazzanti per questa maggioranza così imbarazzata da megaprogetti così malfatti e contestati nonché da comportamenti quali quelli che portarono alla rimozione del dirigente regionale Fabio Zita.
Insomma pare che il Governo della Regione voglia procedere a testa bassa, ad occhi chiusi, ad orecchie tappate su questo indecente progetto.
Una bella prospettiva.
Comitato No Tunnel TAV Firenze
338 3092948
Dal Convegno di Campi sui rischi sanitari nelle vicinanze degli aeroporti
Associazione Italiana Medici per l’Ambiente ISDE CampiBisenzio.convegno.febb.2016 (1)
La Nazione Firenze Dossier Comitati
Assemblea Formativa sui rischi sanitari intorno agli Aeroporti
Referendum congiunto con la sanità per abrogare la Legge Regionale 46/2013 sulla “Partecipazione”
REFERENDUM CONGIUNTO CON LA SANITA’ PER ABROGARE LA LEGGE 46/2013 SULLA PARTECIPAZIONE
Una Bufala Precostituita ad arte per veicolare i consensi “certi” per le opere imposte dall’Alto Infatti gli art. 118 e 120 della Carta Costituzionale prevedono partecipazione e Sussidiarietà….che Rossi nel progetto più importante dall’entrata in vigore della legge NON HA VOLUTO APPLICARE per paura di doversi rimangiare la VARIANTE AL PIT .
Qui il pensiero di Paolo Sanesi che ha ben studiato il problema .
“Per parlare di partecipazione dobbiamo partire dal concetto di democrazia. Come ho avuto modo di far osservare in moltissime occasioni la democrazia dei padri costituenti si è progressivamente trasformata in qualcosa di molto diverso. Come faceva osservare Norberto Bobbio i principi di uguaglianza, sovranità e rappresentanza, hanno perso via via consistenza, affiancati da una trasformazione antropologica della classe politica che più che ai propri deleganti risponde a logiche di partito e a potentati economici. L’orizzonte “territorio” o “bene comune” o “incremento di capitale sociale” non fa più parte del pensiero politico che si nutre di visioni utilitaristiche/materialistiche dove la spinta etico/morale si perde nelle maglie della conservazione potere.
In questo scenario, dove il cittadino dopo la croce sulla scheda elettorale annulla con il simbolo anche la propria individualità, l’unico istituto che può restituire, in parte, la dignità di abitante dei luoghi è la “Partecipazione”.
Per questo, in una realtà politica dove i cittadini non hanno più organi di controllo, organi di garanzia e rapporti con i propri delegati, occorrono istituti partecipativi in grado di ri-avvicinare i cittadini al governo dei territori. Occorrono strumenti normativi capaci di far interloquire il cittadino con la politica, con la garanzia di vedere le proprie visioni ascoltate e valutate.
La prima cosa che dovremmo chiedere è l’abrogazione delle LR. 46/2013 ed una nuova Legge in grado di recepire l’importanza dell’ascolto dei cittadini. La LR della Toscana in realtà nasceva per normalizzare il dissenso sempre più manifesto su varie tematiche e l’apertura di vertenze sempre più accese di fronte a scempi programmati sul territorio. Successivamente, una volta adottata, è diventata uno strumento per acquisire consenso, ostentando apertura al confronto e all’ascolto ma negli esiti finali rispondendo alla massima “after extensive consultation we’ll be doing as we please” (dopo larghe consultazioni facciamo come ci pare).
Dobbiamo essere tutti consapevoli della necessità di nuovi istituti di garanzia, quale quello della “Partecipazione”, di fronte ad una degenerazione sistemica del potere politico che, fatta salva la corruzione, agisce in maniera assolutamente autoreferenziale.
Questo deve essere un obiettivo comune in grado di creare una comunità d’intenti ed una cittadinanza responsabile. Occorre inoltre monitorare con attenzione ogni percorso definito “partecipativo” perchè l’inganno nasce in prima istanza dall’inganno semantico. Dobbiamo tenere alle parole, perchè le parole sono simboli, e fanno risuonare “significati” e attraverso di esse gli esperti, servi sciocchi della politica, riescono ancora ad ingannare le comunità.”
PA