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La corretta gestione dei rifiuti secondo l’Assoc. Medici per l’Ambiente ISDE , in linea con le direttive europee

Nei giorni in cui i politici-amministratori locali “scoprono” il contenuto dello Sblocca Italia in materia , l’ISDE emette un Position Paper ( rapporto dettagliato sulla situazione nel quale si raccomanda una certa linea d’azione– Diz. IT/EN Collins) .

Comunicato Stampa

2015 08 12 Position Paper RIFIUTI-comunicato stampa (1) (1)

Position Paper

http://www.isde.it/wp-content/uploads/2014/02/2015-08-12-Position-Paper-RIFIUTI-finale.pdf

Nuova multa in vista per gli inceneritori ,da parte dell’Unione Europea

INCENERITORI, NUOVA MULTA UE IN VISTA!

inceneritori-640x300PIANA FIORENTINA. L’Italia potrebbe essere sottoposta ad una nuova procedura di infrazione riguardante gli inceneritori per non aver ottemperato all’adeguamento della propria normativa di classificazione secondo le norme europee. Si prospetta quindi una nuova multa da pagare coi soldi di tutti: una multa che potrebbe arrivare per aver fatto l’ennesimo favore ai signori delle multi-utility dei rifiuti.

Ho avuto notizia di questa possibile procedura di infrazione direttamente dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, che ha risposto ad una mia lettera di interessamento.

La questione è questa: alla fine del 2014 l’Europa ha comunicato al Governo italiano che i parametri per classificare gli inceneritori di rifiuti come valorizzatori di energia (da D10-smaltimento-a R1-recupero) non erano conformi a quelli della Direttiva europea. L’Italia aveva stabilito tali parametri per Decreto nel 2013: con questi calcoli divergenti il Paese s’era assicurato un ”illecito vantaggio” competitivo rispetto agli altri inceneritori europei. In seguito a tale comunicazione Ue l’Italia avrebbe dovuto, nei primi mesi del 2015, abrogare quel Decreto e sostituirlo o modificarlo, adeguando le formule a quelle europee pena, appunto, l’attivazione di procedura d’infrazione.

Nonostante le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Galletti, in pieno stile-annuncio, il Governo non ha fatto niente di tutto ciò e, anzi, con l’Art 35 del D.L. (il famigerato “Sblocca Italia”) ha consentito i cambi di classificazione degli inceneritori in modo non rispettoso delle direttive, in particolare dell’articolo 3.15 dell’Allegato II alla Direttiva Rifiuti del 2008.

Il fatto non è puramente di letteratura: per l’inceneritore di Forlì si tratterebbe di passare da 120.000 tonnellate l’anno di rifiuti a 180.000, ed aprire alle più svariate possibilità per quanto concerne la provenienza dei rifiuti. Si tratta di una modifica che pesa sulla qualità dell’aria, e quindi sulla vita delle persone. Ovviamente speriamo che questa segnalazione aiuti a sollevare il caso, e che si sia ancora in tempo a modificare la legge italiana per adeguarla a quella europea, evitando quindi la procedura di infrazione e i conseguenti esborsi per i nostri contribuenti.

La risposta della CE (il nome del DG è stato sostituito da X)

 On Behalf of Mr Ion CXXXXXX

 Dear Mr Affronte,
I would like to inform you that, the investigation you mention, i.e. EU-Pilot 5714/13/ENVI, is still pending. The Commission has worked with the Member States to define the parameters foreseen in Annex II to Directive 2008/98/EC in order to consider a climate correction factor as specified in Article 38(1) of Directive 2008/98/EC. Consequently these parameters should be adopted in the form of a Commission Directive in the coming period. The Italian authorities will have to modify Ministerial Decree of 7.8.2013 so as to make it compatible with the new provisions once they are adopted, otherwise an infringement procedure could be opened by the Commission.

Best regards,
Ion CXXXXX
EUROPEAN COMMISSION
DIRECTORATE-GENERAL FOR ENVIRONMENT
Directorate D – Implementation, Governance & Semester
ENV.D.2 – Enforcement, Cohesion Policy & European Semester, Cluster 2


Ufficiale, infrazione ad un passo per gli inceneritori

È arrivata proprio ora la risposta ufficiale alla nostra interrogazione prioritaria sulla questione legata agli inceneritori (se non la ricordate, cliccate qui) e il Commissario Karmenu Vella conferma quanto anticipatoci in via informale lo scorso mese dalla Direzione Generale Ambiente: l’Italia s’è impegnata a modificare il fattore di correzione climatico della formula di efficienza energetica, o verrà aperta nei nostri confronti una procedura di infrazione. La procedura porterà ad una multa, la cui consistenza la Commissione oggi non è in grado di stabilire.

Le tempistiche sono ristrette: a breve la Commissione pubblicherà una direttiva cui attenersi per il fattore di correzione. ”Se non dovesse adeguarvisi, l’Italia entrerebbe in infrazione”. Ricordiamo che i vari Governi che si sono succeduti da tre anni a questa parte stanno facendo di tutti per farci multare: alla fine del 2014 l’Europa ha comunicato al Governo italiano che il correttivo climatico applicato per classificare gli inceneritori di rifiuti come valorizzatori di energia (da D10-smaltimento-a R1-recupero) non erano conformi a quelli della Direttiva europea.

L’Italia aveva stabilito tali parametri per Decreto nel 2013: con questi calcoli divergenti il Paese s’era assicurato un illecito vantaggio competitivo rispetto agli altri inceneritori europei. In seguito a tale comunicazione Ue l’Italia avrebbe dovuto, nei primi mesi del 2015, abrogare quel Decreto e sostituirlo o modificarlo, adeguando le formule a quelle europee pena, appunto, l’attivazione di procedura d’infrazione.

Nonostante le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Galletti, in pieno stile-annuncio, il Governo non ha fatto niente di tutto ciò e, anzi, con l’Art 35 del D.L. (il famigerato “Sblocca Italia”) ha consentito i cambi di classificazione degli inceneritori in modo non rispettoso delle direttive, in particolare dell’articolo 3.15 dell’Allegato II alla Direttiva Rifiuti del 2008. Questo ha aperto, da parte dei gestori, la caccia all’aumento del tonnellaggio da bruciare per approfittare di questa imperfezione normativa.

“Gli inceneritori di Uguzzolo e di Forlì, gestiti da Iren ed Hera, hanno già chiesto l’avvio delle procedure di Via per poter importare rifiuti”. Decine di migliaia di tonnellate pronte ad inquinare la nostra aria e attentare alla salute dei cittadini. Per manifestare la nostra netta contrarietà a queste richieste assurde, vi ricordo che saremo l’11 luglio a Parma al corteo #NessunDorma convocato dal Sindaco Federico Pizzarotti. Parma è un caso emblematico, ma in tutta Italia è giusto opporsi a queste richieste, tanto più che la normativa sta per cambiare.

Gianfranco Ciulli Portavoce
Coordinamento Comitati
per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

www.pianasana.org

Ecco cosa perderebbe la Piana .

Tritone crestato italiano, Triturus carnifex, Giacomo Bruni
Tritone crestato italiano, Triturus carnifex, Giacomo Bruni
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Frosone comune
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Raganella Italiana
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Podere della Querciola
Giunco fiorito, Butomus umbellatus, foto di Francesco Pagliai
Giunco fiorito, Butomus umbellatus, foto di Francesco Pagliai
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Cavaliere d’Italia
Averla capirossa, Lanius senator, Simone Guidotti
Averla capirossa, Lanius senator, Simone Guidotti
Cassandra, Zerynthia cassandra, Francesco Pagliai
Cassandra, Zerynthia cassandra, Francesco Pagliai