29-12-17 Richiesta Atti Dott. Lo Presti
(#1) Richiesta Atti Ing. Venditti
(#2) Decreto Decisorio Presidente Repubblica
(#3) Venditti Risposta Richiesta atti DVA.REGISTRO UFFICIALE.2017.0029885
Incontro CGIL – Comitati su Aeroporto “A. Vespucci” di Firenze Peretola –
Vecchia e Nuova Pista – Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica
Ieri pomeriggio siamo stati ricevuti dalla CGIL Toscana per spiegare nel dettaglio la nostra posizione sulla
nuova e vecchia pista.
Gli approfondimenti hanno evidenziato norme e procedure adottate per la nuova VIA per la pista 12/30 in
attesa di Decreto Ministeriale, come pure la situazione del rinvenimento dello “sperduto” Decreto
Decisorio Presidenziale che obbligava, ma ancora obbliga specialmente i soggetti valutatori, dal momento
in cui ne abbiamo contezza – per legge – ad ottemperare verifiche delle prescrizioni a loro attribuite per
competenza.
Per la Nuova Pista abbiamo ribadito che la scelta strategica e lungimirante sarebbe la terza
intercontinentale a Pisa per voli diretti da/per qualsiasi parte del mondo, visto poi che a breve sarà
collaudato ed omologato il nuovo radar di ultima generazione che aumenterà anche la capacità operativa
nonostante l’aeroporto sia Militare e Civile, soluzione che quadruplicherebbe anche i posti di lavori, di fatto
con un investimento di 1/5 rispetto al Nuovo Aeroporto di Firenze.
In riferimento poi al ballo delle cifre lette sui media in questi giorni, abbiamo informato CGIL che lo Studio
SIA presentato il 24/3/2015 da ENAC-Toscana Aeroporti parlava di 365Milioni di Euro, al netto di ribassi
d’asta, ma escluso l’ IVA, gli espropri dei terreni, la caratterizzazione e bonifica delle terre, per un areale di
240ha. Con il parere 2235 abbiamo poi preso atto che l’aerea di intervento è più che raddoppiata 510ha, ai
quali vanno aggiunti oltre espropri e bonifiche anche tutti i costi delle opere idrauliche, elettrodotti,
gasdotti, autostrada vasche di laminazione fisse e dinamiche, spostamento stazione carburanti A/11 Art. 6
Aziende a rischio rilevante Seveso III, a fronte del quale i nostri tecnici in via conservativa-cautelativa
stimano costi oltre 700M di Euro.
Il che fa dedurre come questa opera non abbia la sostenibilità ambientale-economico-finanziaria.
Tornando al Decreto Decisorio Presidenziale abbiamo comunicato a CGIL che dal 21/11/2017 a nostro
avviso tutti i soggetti preposti sono obbligati per legge alle verifiche, ed in mancanza di adempimenti
DEVONO IMMEDIATAMENTE PROVVEDERE AD EMANARE PROVVEDIMENTI CHE RIDUCANO IL
FLUSSO DEI VOLI-PASSEGGERI A CAUSA DELLE MANCATE COMPENSAZIONI AMBIENTALI.
Le motivazioni di tutto quello che accade non sta a noi verificarle ma come abbiamo spiegato bene a CGIL,
questa nuova situazione potrebbe comportare anche una riduzione occupazionale, d’altra parte ADF
poteva nel 2003 scegliere una strada diversa e procedere con l’allungamento della pista attuale.
La stessa ADF oggi Toscana Aeroporti a nostro avviso con obbligo immediato di ottemperanza visto i
principi di diritto comunitario “ chi inquina paga” visto che potrebbe essere senza le dovute autorizzazioni,
avendo pubblicamente detto di NON aver mai attivato il Decreto di VIA 0676/2003 dovrebbe
immediatamente ridurre il flusso dei voli, visto che non è stata autorizzata in altra maniera per quanto di
nostra conoscenza ad aumentare il flusso dei passeggeri ed il relativo inquinamento senza ulteriori misure
mitigative.
Abbiamo infatti informato CGIL che lo sviluppo aeroportuale non si è affatto fermato come dimostrano le
sottostanti evidenze che contraddicono quando dichiarato da ENAC e Toscana Aeroporti con
implementazione della portanza pista per aeromobili (A319), ampliamento del loop testata pista 23, tutte
azioni che hanno portato all’aumento del traffico certificato anche da Assaeroporti, 30.860 movimenti aerei
registrati nello scalo fiorentino nell’anno 2003, rispetto ai 32.018 movimenti del 2010 e ai 35.645 movimenti
del 2016 che altrimenti in assenza di validità del Decreto di VIA 0676/2003 che si dice di non aver mai
attivato, NON avrebbero avuto per quanto di nostra conoscenza le necessarie autorizzazioni per gestire
tale volume di movimenti.
La dimostrazione è molto semplice, se la pista fosse stata allungata di 250 metri per ogni testata come
“imposto” dal Decreto VIA 0676/2003 gli A319 avrebbero potuto operare a pieno carico, anche su rotte
media (Dubai/Abu Dhabi) avendo l’ A319, ben 1000 Km in più di autonomia rispetto a tutti gli altri
aeromobili e di fatto avendo anche minor problemi di dirottamenti a causa dei venti di coda, che dal
giornale aeroportuale risultano essere solamente l’ 1,9% del totale movimenti.
Perciò abbiamo chiarito a CGIL anche del contesto normativo ai sensi del quale ENAC a nostro avviso non
può dichiarare: “”Si evidenzia che l’aeroporto di Firenze è attualmente certificato in accordo alla
normativa nazionale costituita dal Regolamento ENAC per la certificazione e l’esercizio degli aeroporti; con
tale certificazione viene attestata la rispondenza ai requisiti nazionali e internazionali applicabili in materia
di sicurezza individuati dall’Ente.”” essendo ENAC ente pubblico economico, mero Regolatore, di
conseguenza soggetto subalterno e sottostante alla Commissione di Ministeriale Nazionale di VIA ed
allo stesso Consiglio di Stato, gli è fatto obbligo solo di rispettare e far rispettare le sentenze.
Non certo per mera citazione abbiamo fatto presente che le Sentenze del Consiglio di Stato 1360/1361-2016
favorevoli all’Ente Regolatore una che ha addirittura vietato la costruzione del Nuovo Stadio di Cagliari,
ENAC le recepisce perché favorevoli , mentre quelle NON favorevoli forse le disconosce deducendo
quindi dal nostro punto di vista una differenza valutativo-comportamentale.
Ci rimane poi difficile pensare come la Regione Toscana che con parere espresso dalla stessa con
prot.108/2571/09-02-01 del 16/04/2003 è stata chiamata in causa da ADF, che ha considerato tale parere
lesivo degli propri legittimi interessi di parte ADF, acquisito dalla Regione in data 04 Marzo 2004 Sez. 127
con protocollo 2044/06.07.02, che alla Regione non sia stato notificato un Decreto Decisorio Presidenziale
quando la sessa era stata chiamata in causa proprio dal Ricorrente.
Abbiamo quindi ribadito a CGIL che da quando ne hanno avuto contezza (21.11.17.. se non prima) i
soggetti preposti devono fare rispettare le prescrizioni specialmente per i soggetti istituzionali
verificatori Regione e Arpat in primis. Il previsto cambio di orientamento pista non “DEROGA” ed
esclude l’obbligo delle prescrizioni-ottemperanze sulla sicurezza e sull’ambiente almeno fino a quando
l’attuale pista non sarà dismessa, in rispetto e salvaguardia dell’ambiente, per cui sarebbe OBBLIGO a
nostro avviso riportare il flusso dei Movimenti e tipologia aeromobili ex Ante Decreto di VIA
0676/2003 ovvero al massimo 1,5 Milioni di passeggeri anno.
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia
Aeroporto : il quadro prescrittivo è lo stesso di un anno fa
Agli organi di Stampa
Dal Fatto Quotidiano 2 dic 2017
Lettera all’Unesco:
#1) ref7763_Ack to NGO_Petition_29.01.2015
#2) Letter to Mrs Mechtild Rössler
#3) 19-02-16 Letter to Irina Bokova
#5) Fleet mix Regione-Arpat con relazione
#6) Decreto Decisorio Presidente Repubblica
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia – Prato
Italia Nostra Toscana – Florence WWF Toscana – Florence Legambiente Toscana – Florence Medicina Democratica Onlus – Milan Associazione Forum Ambientalista – Rome Associazione VAS, Vita Ambiente e Salute Onlus – Prato jointly domiciled to:
Coordinamento dei Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia Via G. Rodari, 14/16 Loc. Paperino – 59100 Prato (Po)Em@il : ccsp.po.pt@gmail.com & Certified Em@il: ccsp.po.pt@pec.it
Florence, Rome, Milan, Prato; November 22th 2017
“Una grave mistificazione della realtà. E per di più, a richiesta.”
Non possiamo che chiamarlo così il report della missione Unesco World Heritage Centre capitanata dalla sig.ra Isabelle Anatole-Gabriel e dal sig. Paul Drury di ICOMOS International, che durante la visita a Firenze hanno fatto un “endorsement” a gentile richiesta, con tante associazioni a livello Nazionale e Regionale sapientemente escluse dal confronto.
Stride infatti che alcuni Comitati ed Associazioni molto attivi in special modo sulla “questione aeroporto”, siano stati esclusi dalle audizioni, visto che avevano già prodotto esposti al precedente Direttore del World Heritage Center Sig. Kinshore Rao (come da corrispondenze allegate #1/#2/#3) e che avevano già incontrato anche il Professor Maurizio Di Stefano della Icomos Italia di Napoli, consegnando un pesante faldone di criticità, inviato in copia anche al W.H.C. La loro audizione è stata forse ritenuta troppo pericolosa, se non addirittura deleteria visto che gli stessi Comitati ed Associazioni hanno messo in scacco la Regione vincendo il Ricorso al TAR sulla Variante al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT).
D’altra parte la citazione del Report ““La proposta attuale (figure 1 e 2) è quella di una pista sostitutiva dell’attuale di 2,4 km allineata est-ovest lungo la valle dell’Arno, con gli aerei che decollano verso ovest e atterrano da ovest, lontano dal centro storico ed evitando le aree residenziali circostanti e con un nuovo terminal a sud. Il percorso per la “riattaccata” (0,1 – 0,4% dei voli) passerebbe a nord del centro storico, lungo le pendici delle colline.”” …… è un banale copia- incolla di quanto scritto nello Studio di Impatto Ambientale di ENAC/TA, che ha ricevuto ben 142 prescrizioni dalla Commissione Nazionale di valutazione VIA (Parere 2235)
Gli stessi tecnici aeronautici ai quali ADF aveva commissionato uno studio (Ing. Umberto Corvari) hanno dichiarato che “cambiando l’orientamento della pista …. i problemi dei dirottamenti rimarranno come oggi, quindi stessa capacità operativa…se non verrà sorvolata la città di Firenze”.
I numeri dichiarati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) e dalla stessa Regione Toscana nel procedimento Variante PIT , nelle fleet mix qui allegate (#4/#5) a tutti i documenti ufficiali attestano un sorvolo della città fra il 14% ed il 16%, ed in alternativa la cancellazione e/o dirottamento dei voli; ciò detto non si comprende come mai Isabelle Anatole-Gabriel e Paul Drury non abbiamo voluto considerare il contenuto di tale documentazione, facendo così presupporre una grave palese negligenza nella trattazione della materia.
Anche il testo sui dirottamenti, non prende atto che solo 1,9% dei dirottamenti è ascrivibile al problema venti di coda e quindi tali dirottamenti rientrano ampiamente nelle tolleranze prescritte dall’ICAO.
Non doveva poi essere sottovalutato che sui collegamenti (Scandinavia, Russia, Medio Oriente) l’attuale aereo AB 319, che già opera su Firenze, ha un range di autonomia di ben 1000 Km in più degli aeromobili di “Classe C” che si vorrebbero fare operare sulla nuova pista; quindi i collegamenti sulle destinazioni citate sono già possibili da subito, a maggior ragione se venissero messe in atto le prescrizioni derivanti dal Decreto di VIA 0676/2003.
Furbescamente viene fatta passare semplicemente come nuova pista quando invece si aumenta la categoria a “Classe a 4 D/E , rispetto all’attuale 3/C “ e quindi con aeromobili ben più grandi di categoria “D/E”, che arriveranno solo una volta ottenuto i dovuti “via libera” e calmate le acque.!
Se tale missione avesse avuto il reale obiettivo di verificare la sussistenza dei presupposti di tutela paesaggistica, avrebbe dovuto chiedere come mai in merito alla attuale pista 05/23 non vengono effettuate le “ottemperanze” delle prescrizioni impartite con il sopra citato Decreto di VIA, prescrizioni resesi necessarie al fine di assicurare un minor impatto ambientale della infrastruttura, la protezione delle aree SIC, una migliore gestione delle “buffer zone” per una visualità ottimale (OUV), con abbattimento del rumore e miglior gestione del flusso di aeromobili. Obblighi previsti anche dal “Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica” all’attenzione del Ministero dell’Ambiente dal 5 Giugno 2012, (#6) e da allora mai reso pubblico fino a ieri 21/11/17, e mai attuato e/o fatto attuare nonostante i tecnici del Comune di Firenze crediamo facciano parte della Commissione Aeroportuale di Peretola.
Per tale ragioni consideriamo il report della missione Unesco del World Heritage Centre a Firenze, al punto 3.2 una palese intromissione NON tecnica, superficiale, non corretta, tecnicamente non veritiera, purtroppo da interpretare come un deprecabile “endorsement” politico, senza alcun valore tecnico-scientifico a supporto di quelle tesi.
Chiediamo quindi ai soggetti in indirizzo del WHC Committee di ritirare ufficialmente quanto dichiarato al 3.2 del Report, oppure, in alternativa, garantire la riapertura dell’istruttoria ampliando il quadro delle conoscenze tecnico-scientifiche attraverso gli apporti che potranno essere forniti dai portatori di interessi della collettività non auditi precedentemente.
Ci rendiamo fin da ora anche disponibili alla partecipazione ad un contraddittorio tecnico approfondito sulla questione aeroportuale di Firenze, che consenta alla Commissione di conoscere le diverse opinioni su quanto in oggetto e di esprimersi con la dovuta autonomia e terzietà.
Corriere Fiorentino 4 luglio 2017
I dubbi sulla fattibilità delle grandi opere cominciano a farsi strada !
La Mercafir, lo Stadio, l’Aeroporto e le divergenze parallele
La possibilità di realizzare a Firenze, attraverso un’articolata triangolazione,Mercafir, stadio ed aeroporto è tuttora argomento di riflessione, ma più che altro, è opportuno ricordare, è obiettivo prioritario nell’agenda di governo del Sindaco PD Dario Nardella, al quale, anche su questi temi, passò il testimone Renzi prima di
andare a Roma a curare i mali del paese.
Che sul discusso rapporto territoriale tra queste tre grandi opere si siano spesso pronunciati i Comitati contrari (quelli che per alcuni sono i sostenitori del no sempre e a qualsiasi cosa) non fa più notizia, visto anche l’intenso battage denigratorio di certa stampa “allineata”, sistematicamente intenta a screditare le ragioni dei contrari.
Fanno invece notizia le seguenti affermazioni uscite ieri sul sito violanews.com: “… In comune ci si aspetta che la Mercafir la costruisca la Fiorentina, invece è un compito dell’amministrazione comunale. …. Siccome non possiamo prendere in giro i tifosi, di stadio ne riparleremo quando verrà costruita la nuova Mercafir a Castello.”
Quello che più sorprende è che queste dichiarazioni siano a firma di Eugenio Giani,
Presidente PD del Consiglio regionale, notoriamente legato agli ambienti sportivi che costituiscono – da oltre trent’anni – il suo bacino di voti.
Che Giani non abbia alcuna intenzione di mettersi contro i propri elettori è del tutto evidente, come è evidente che queste uscite ad effetto siano le prime “defezioni” di peso, i primi “distinguo” inequivocabili rispetto alle incrollabili certezze di Nardella e
del suo entourage.
La cosa che più meraviglia (ma poi, per come vanno le cose a livello nazionale, forse nemmeno più di tanto) è che ora la contrapposizione è tutta dentro il partito democratico, e la conferma viene anche dalle dichiarazioni del Sindaco PD di Prato e dal segretario provinciale PD sempre di Prato, che hanno preso le prime timide distanze dal progetto del nuovo aeroporto di Firenze, visti i contenuti delle 142
prescrizioni del Parere di VIA.
Mi viene da pensare che probabilmente non è finita, e che forse, per pura convenienza, ad abbandonare il carro del vincitore (che si diceva carico di doni per i
fiorentini) prima che esso vada a sbattere contro il muro di superficialità con cui l’argomento è stato trattato in questi anni, saranno in parecchi, anche tra quelli che su queste opere hanno firmato atti di rilevanza pianificatoria di livello regionale.
Siccome mi sembra che dalle “convergenze parallele” di Aldo Moro a Firenze nel congresso della DC del 1959, si sia passati alle “divergenze parallele” di Eugenio Giani su una rivista per tifosi della “viola” nel 2017, mi viene da sottolineare che per
descrivere l’evoluzione della nostra classe politica negli ultimi cinquant’anni, ci si potrebbe appellare al famoso adagio: chi va per questi mari, questi pesci piglia.
Sia però chiaro che, per giustizia, l’eventuale fallimento di un obiettivo quale quello di realizzare la Mercafir in coordinamento con lo stadio e l’aeroporto, obiettivo da tutti definito strategico, dovrà avere paternità, così come dovranno comparire i
nomi di tutti coloro che avranno avuto il merito di studiare, approfondire, segnalare e denunciare le carenze, le storture, le imprecisioni e le sottovalutazioni che hanno accompagnato il percorso amministrativo avviato per queste opere.
Di tutto questo, se vorrà riacquistare un minimo di credibilità, la stampa dovrà farsene carico.
Arch. Fabio Zita