COMUNICATO STAMPA
ORA BASTA, ….. SENZA LA GENTE NON SI DECIDE NIENTE !
Fra Confindustria e Amministrazione Comunale, su Baciacavallo dovranno decidere i cittadini.!!
Siamo stati per lungo tempo in silenzio assistendo alle contrapposizioni fra Comune ed Unione/Confindustria, ma ora la misura è colma. Non con questo che parteggiamo per il progetto del Comune che non abbiamo ancora visto,….ma ora vogliamo mettere i puntini sulle iii, visto che il nuovo inceneritore sarebbe collocato fra case, scuole, giardini e che, come l’altro appesterà aria, acqua, suoli con gravissime conseguenze per la salute della popolazione.
Confindustria ritiene che questa sia la scelta migliore da fare e rivendicano di essersi fatta carico in questi anni anche dei costi di depurazione delle utenze private (valutazione unilaterale), ritiene inoltre, nel proporre/imporre questa scelta, di interpretare la volontà dei cittadini, dimenticando che da anni ci sono a Prato, svariati comitati che si battono per chiudere l’inceneritore evidenziandone con puntualità e rigore scientifico tutte le inefficienze e inaffidabilità.
Termovalorizzatore è un termine che non esiste in letteratura tecnica mondiale, sono in Italia, utilizzato per ammorbidire la pillola. Si chiamano inceneritori con o senza recupero energetico e “”sono dichiarati impianti insalubri di Classe 1””
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2017/11/05/news/solo-il-termovalorizzatore-garantisce-ambiente-ed-economia-1.16082365?ref=hftiprer-1
Gli inceneritori sono impianti che garantiscono molto l’economia (specialmente quella a recupero energetico) e per nulla l’ambiente, e questo è un dato di fatto, basta guardare a quello che succede a Montale, (fra l’altro con impianto di nuova generazione e quindi con le BAT, Best Available Tecnique) con il Difensore Civico Regionale che ha ripreso più volte l’amministrazione Comunale per omissioni di pubblicazione report e poca trasparenza, come si evince dall’allegato.
Vogliamo anche ricordare a Confindustria, ma anche all’amministrazione, che evidentemente lo ha dimenticato e che preferisce, piuttosto che ricordare e assumersi le proprie responsabilità, subire la voce grossa e i pugni sul tavolo di Confindustria, che l’inceneritore di Baciacavallo è stato realizzato nel 1979 per rispondere alle esigenze del sistema produttivo pratese caratterizzato da una forte presenza di imprese tessili a “ciclo umido” fortemente inquinanti e che con l’avvento della prima specifica normativa europea anti inquinamento, nel 1976, sorse l’esigenza di dotare le industrie di idonei impianti di depurazione dei reflui liquidi, le scelte possibili erano due:
- la depurazione a piè di fabbrica, più rispettosa dell’ambiente, ma a carico delle aziende e non dei cittadini e che quindi sarebbe stata anche in grado di selezionare imprese in grado di stare sul mercato;
- allacciamento ad una fognatura dotata di impianto centralizzato.
Purtroppo all’epoca fu fatta la scelta peggiore, quella che scaricava i costi delle imprese sulla collettività, di totale segno opposto rispetto al principio “chi inquina paga”. Il sistema di smaltimento realizzato a Prato negli anni ’70 è stata una scelta scellerata, fatta per favorire un sistema industriale incapace di stare sul mercato, un sistema decotto che ha avuto necessità di sostegni pubblici a non finire per andare avanti, che in più occasioni ha mostrato la corda e che al momento opportuno ha smantellato le imprese scegliendo di vivere di rendita con i proventi degli affitti dei capannoni realizzati spesso con contributi pubblici e senza alcun scrupolo per l’eccessivo consumo di suolo.
In riferimento alle “premure ambientali” di Confindustria vorremmo evidenziare come nel passato sin dal 1979 gli industriali abbiano sempre veicolato le scelte delle compiacenti amministrazioni Pratesi (impianto refluo misto, neri-chiari-industriali) verso i propri interessi, piuttosto che verso l’ambiente. Questo nonostante la società GIDA SpA sia una società mista pubblico/privata. Infatti dopo qualche anno di esercizio si cominciarono a contare i morti; prima fra i lavoratori addetti alle vasche, poi fra la popolazione residente nell’area di ricaduta… purtroppo i conti non sono ancora chiusi e la conta durerà ancora molti anni, visto pure la mancanza di dati sanitari certi ed aggiornati.
La prova provata di oggi è la falda idrica pratese inquinata da PCB, tetracloroetilene, tricloroetilene (trielina) perché alcuni industriali evidentemente ritenendo troppo onerose le tariffe di depurazione di GIDA, hanno preferito scaricare tutto in falda. Oppure qualcuno vuole dirci …….. che tutta quella roba sotto terra è opera delle nostre massaie che hanno scaricato e sversato la candeggina direttamente in falda ?? Eppure la falda Pratese è ricchissima di acqua, tanto che non si possono neppure realizzare sottopassi perché l’acqua di falda risale e li inonda.
Quindi Confindustria inizi pure a prepararsi, perché il progetto dovrà prima di tutto avere una consultazione pubblica come previsto dal Dlgs 104 in recepimento della direttiva UE 52/2014, con le modalità previste dalla stessa direttiva , perciò vedremo quanti cittadini di Biaciacavallo e zone limitrofe, vorranno dopo tanti anni di inquinamento…riceverne altro ancora per almeno 30 o 40 anni.
Rimarcato che dietro la posizione di Confindustria Toscana Nord e Consorzio Progetto Acqua c’è solo una volontà, privatizzare i profitti e socializzare le perdite sia a livello economico che ambientale, abbiamo ufficialmente già richiesto di vedere i progetti nel dettaglio, e quindi prima di effettuare …”pantomime mediatiche” per cercare consensi fra gli ignari cittadini che non conoscono nel dettaglio le cose, … è bene che qualcuno ci faccia avere questi progetti.
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia
Comitato Ambientale Difendiamo La Nostra Salute Prato Sud
06-11-17 Comunicato Stampa Gli industriali fanno la voce grossa